L’azienda P.A.
P.A. utilizza la stampa 3D per produrre attrezzi che richiedono materiali resistenti e per utilizzo in situazione di alta pressione.
P.A. SpA è un’azienda con sede a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, che opera nel settore del lavaggio ad alta pressione. Un settore in cui le performance dei materiali giocano un ruolo decisivo. Le soluzioni scelte da P.A. hanno soddisfatto a pieno i requisiti tecnici.
Fondata nel 1982, produce accessori quali valvole, pistole e rubinetteria varia come componenti per idropulitrici, impianti di lavaggio auto, impianti di lavaggio industriale.
P.A. opera sui mercati internazionali, esportando oltre l’85% della propria produzione, per un fatturato annuo nel 2018 ha raggiunto i 35 milioni di Euro. Oggi è leader indiscussa del proprio settore, con un fatturato in costante crescita anno dopo anno e un catalogo prodotti in continuo ampliamento. Inoltre a P.A. è internazionalmente riconosciuta una qualità produttiva superiore rispetto agli altri concorrenti, frutto anche degli sforzi compiuti per mantenere l’intera filiera produttiva in Italia. Negli anni ha scelto di puntare a produrre internamente i componenti più importanti dei loro prodotti, con l’obbiettivo di assicurarsi una qualità assoluta che fornitori esterni non sarebbero così stati in grado di garantire.

La testimonianza di Fabio Colletta,progettista presso P.A.
Quanto tempo fa è nato l’interesse per la stampa 3D? Come, e per quali prodotti?
“Il nostro interesse per la stampa 3D è nato circa 3 anni fa, con l’idea di velocizzare la prototipazione di nuovi prodotti e iniziare a toccare con mano il design e, in alcuni casi, anche il funzionamento degli articoli fin dalle fasi iniziali di progettazione, ancora prima quindi di andare in macchina per produrre la preserie dell’articolo”.
Avete acquistato una stampante o avete preferito sfruttare un service di stampa? Con che frequenza utilizzate le stampanti 3D?
“Inizialmente sfruttavamo un service esterno, ma i costi e i tempi di realizzazione non ci offrivano l’efficienza che in realtà stavamo cercando. Abbiamo quindi acquistato una Form 2 della FormLab. Recentemente abbiamo ampliato il nostro parco macchine con l’acquisto di una Markforged X7 e un’altra Form 2. Utilizziamo la stampa 3D un paio di volte a settimana”.
Quali sono i vantaggi riscontrati dall’utilizzo della stampa 3D?
“Prendiamo in considerazione i tempi che oggi servono a un’azienda per ottenere uno stampo a iniezione. Occorre calcolare i tempi legati all’attrezzaggio della macchina, alla programmazione della produzione, al controllo da parte del settore qualità ecc. E quando il pezzo arriverà finalmente al reparto sperimentale, bisogna solo sperare che tutto vada bene. Nella pratica, raramente tutto è perfetto e quindi ci si ritrova ad aver perso uno o due mesi per poi dover ricominciare dalla fase di progettazione. Ecco allora che le stampanti 3D giocano un ruolo molto importante: possono sciogliere dubbi sull’estetica, sul montaggio e sul funzionamento. Tutto questo in una fase in cui i costi di prototipazione sono più bassi.”
In quali fasi della lavorazione di un prodotto P.A. viene utilizzata la stampa 3D?
“Tutto parte da una richiesta commerciale, successivamente il progetto viene affidato all’ufficio tecnico e infine al progettista che lo prenderà in carico. Quest’ultimo ne studia quindi le diverse possibilità di sviluppo ed elabora le varie matematiche 3D per poi presentarle alla direzione tecnica.
In questa fase, la stampa 3D gioca un ruolo molto importante. Il progettista può presentare il prototipo 3D delle varie soluzioni, permettendo così alla direzione tecnica, e spesso anche al cliente finale di valutare il progetto toccandolo con mano. In questo modo ci si può così rendere conto delle reali dimensioni, dell’estetica, dell’ergonomia ecc.
Dopo l’approvazione, l’articolo stampato in 3D potrà essere sottoposto all’attenzione dei vari reparti che ne seguiranno il processo di produzione. La collaborazione con l’ufficio tecnico in questo passaggio sarà fondamentale, in quanto il progetto subirà sicuramente delle modifiche, per velocizzare e ottimizzare i costi di produzione.
Grazie alla stampa 3D possiamo realizzare attrezzi con materiali resistenti, quali maschere, utensili per il montaggio, impugnature, ecc.
Le stampe fatte con X7 di Markforged sono resistenti all’usura: il materiale di base onyx ha già un’ottima resistenza, ma in più c’è la possibilità di caricare, anche solo parzialmente, le parti stampate con varie tipologie di fibra (vetro, carbonio, kevlar, ecc.). E questo è molto utile nelle situazioni in cui l’attrezzo sarà sottoposto a sollecitazioni più intense”.

La collaborazione con 3DZ Franchising Ltd
“La nostra collaborazione è iniziata con la ricerca: 3DZ, infatti, ci ha messo a disposizione i suoi servizi dandoci la possibilità di testare la sua stampa 3D. Siamo partiti con la stampa in resina di un corpo lavorato che avevamo già in produzione. L’idea era di confrontarla per capire che tipo di definizione estetica e tecnica poteva offrirci oggi questa tecnologia.
Oltre a fornirci le macchine, 3DZ ha stampato per noi anche numerosi particolari di prototipazione, ci ha fornito un’assistenza rapida e professionale e anche i materiali di consumo (resine, bobine, ecc.) consigliandoci in più occasioni quelli più idonei al tipo di stampa. Tutto questo rispettando sempre le tempistiche concordate”.

La testimonianza di Roberto della Chiesa, Sales Manager 3DZ Emilia
“Il rapporto con P.A. è nato con una Form 2, stampante che viene ancora utilizzata. Nel tempo però è nata l’esigenza di realizzare pezzi con una tecnologia di stampa 3D per attrezzi con materiali resistenti. Da qui la scelta vincente di Markforged X7, che offre infatti la possibilità di rinforzare internamente i pezzi con le fibre lunghe. L’utilizzo con il rinforzo della fibra di carbonio, ha così permesso a P.A. di produrre pezzi sottoposti a sforzi enormi in tempi brevissimi, snellendo il lavoro dell’ufficio tecnico oltre a quello dell’officina. Pur trattandosi di una stampante a filamento, la qualità delle parti prodotte è incredibile”.